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Dall’ acuto spirito d'osservazione di Silvio Corradi nacquero svariate invenzioni, in gran parte brevettate.
I brevetti di cui era titolare erano: un assolcatore per semina a nastro, una modifica delle caldaie tipo Cornovaglia per il riscaldamento, un fissapersiane ed uno stabilizzatore di corrente. Dalla più ampia esperienza sul controllo del corso dei fiumi nacquero i brevetti relativi ad un depuratore delle acque fluviali dai materiali trasportati, un dispositivo per l'estrazione di sabbia e ghiaia dai corsi d'acqua, un deviatore delle acque fluviali ed uno stabilizzatore del corso di un fiume.
Non su tutte queste invenzioni è disponibile documentazione sufficiente ma fa eccezione la macchina separasemi per l'industria del concentrato di pomodoro.
La "Separasemi Corradi" era realizzata in due tipi: una più grande, in grado di trattare 1.200 quintali di pomodoro in 24 ore, ed una più piccola, con capacità di 800 quintali, proposti sul mercato nella primavera del 1928. Interessante sottolineare due aspetti della macchina che, sulla logica delle produzioni industriali di oggi, apparivanto certamente innovative; la prima era la compattezza della struttura: in meno di un metro cubo (77x60x55 cm) la "Separasemi" riusciva a smaltire i suddetti quantitativi di prodotto con una certa celerità.
La seconda era la scelta dei materiali e l'attenzione posta alle parti mobili perché tutto il macchinario fosse facilmente smontabile per le operazioni di pulizia, in nome della massima igiene.
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Come sempre Silvio Corradi, uomo molto pratico, con questa macchina puntava soprattutto a tre risultati tangibili: un minor spreco possibile di pomodoro durante la lavorazione (quindi più resa), un miglior gusto del prodotto conservato grazie alla totale assenza di semi nella polpa (quindi più qualità) e un accantonamento dei semi stessi che potevano essere riutilizzati per la semina, come mangimi per animali o in altre applicazioni industriali (quindi un valore aggiunto).
Inoltre, il pomodoro privato dei suoi semi era di più facile lavorazione e richiedeva così minor quantità di vapore nella fase di scottatura della polpa. Ed ecco due ulteriori vantaggi: minor consumo di energia e un più bel colore rosso vivo del pomodoro confezionato, che non "appassiva" troppo sotto l'effetto del vapore.
Certamente ebbe un certo successo, poiché, nel pieghevole illustrativo erano riportate alcune attestazioni positive da parte dell'industria conserviera. Anche la modifica "...alla graticola delle Caldaie a Vapore tipo Cornovaglia", per la migliore combustione della legna e conseguente maggiore rendimento fu oggetto di un brevetto e di una certa azione promozionale, lo stesso inventore dichiarò di aver quantificato, grazie a quella miglior combustione della legna cui il progetto puntava, un rendimento superiore addirittura del 30% rispetto alle caldaie non modificate. Ideò anche un "aerotermo", cioè un sistema di riscaldamento ad aria calda che sperimentò nella sua abitazione . |
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